IL VIAGGIO DEI DUE MARI (GUARDA IL VIDEO QUI) ha realizzato una navigazione di circa 170 miglia nautiche (NM) in kayak lungo tutta la costa toscana continentale compiuta in 11 tappe nel corso di 13 giorni (di cui due soste forzate a causa delle condizioni meteo avverse) da parte di due tecnici qualificati FICK (Federazione Italiana Canoa Kayak), Marco Verdone e Paolo Chiavenna.
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Il gatto senza frontiere sbarca a Milano
Grazie all’Associazione Valeria di Milano, il progetto di lettura del libro didattico IL GATTO SENZA FRONTIERE sbarca a Milano e viene letto da una classe pilota di una scuola primaria.
Sono arrivati i primi riscontri positivi e a breve gli alunni incontreranno l’Autore per discutere di tutti in temi che sono emersi e di tante altre cose ancora….
Progetto: Sentinelle del Mare in Kayak
Un progetto ideato dall’ANMI di Torino, per proporre con la FICK (Federazione Italiana Canoa Kayak) alla Guardia Costiera di divenire sentinelle volontarie col compito di segnalare anomalie comportamentali e ambientali a distanza ravvicinate dalle coste.
IL DECIMO VITELLO / libro didattico di Marco Verdone
IL DECIMO VITELLO
Autore: Marco Verdone
Ondamica edizioni
I ediz. novembre 2019
II ediz. gennaio 2020
Pag. 150
Finalità del progetto-libro
Il decimo vitello è un racconto scritto con finalità didattiche per il progetto scolastico di interazione umano-animale
“Il Mondo e gli Altri Animali”. Read More
Gorgona (LI): L’isola-carcere tornerà ad essere un modello sperimentale / livornotoday.it, 25 ottobre 2019
livornotoday.it, 25 ottobre 2019
Avviato l’iter per il rilancio dell’isola: “Il carcere tornerà ad essere un modello di riferimento”. Il progetto, che prevede lo smantellamento del macello e l’inaugurazione di attività ecocompatibili, ha ricevuto il benestare del ministero della Giustizia. De Peppo: “L’isola diventerà un laboratorio ambientale ed etico”.
Smantellamento del macello ed inaugurazione di attività rieducative ecocompatibili e con gli animali. Questo il progetto per la casa di reclusione di Gorgona, con il via libera al piano dato dal ministero della Giustizia sotto impulso del sottosegretario Vittorio Ferraresi. Un percorso che permetterà all’isola di diventare un vero e proprio luogo di sperimentazione ambientale ed etica, ripristinando così lo storico ruolo del suo carcere, a lungo modello di riferimento unico nel panorama italiano.
“Tutto ha avuto inizio con una storia particolare – spiega il garante dei detenuti Giovanni De Peppo. Anni fa alcuni detenuti chiesero di poter dare un’attenzione particolare a quegli animali che vedevano nascere per poi finire al macello. Ne nacque una riflessione più approfondita, in cui molti si chiesero quale influenza potesse avere un elemento violento quale è quello del macello all’interno di un carcere. Alla questione si interessò anche l’università Bicocca di Milano, con la storia che arrivò anche a molti bambini e ai loro genitori”.
“L’idea di dismettere il macello si fermò quando Carlo Mazzerbo lasciò la direzione del carcere. Con il suo rientro – prosegue De Peppo – ci siamo chiesti se fosse possibile riprendere l’iniziativa, ponendo la questione al sottosegretario Ferraresi. Nel frattempo, il numero degli animali da produzione sull’isola è enormemente aumentato, rappresentando un problema anche per la tenuta ambientale dell’isola. La nostra idea è quindi quella di unire istanze ambientali ad istanze sociali, trasformando la Gorgona in un vero e proprio laboratorio ambientale ed etico”.
“Un ruolo da protagonisti, in questo, spetterà ai detenuti: toccherà a loro – conclude De Peppo – trasformare i progetti, quali quelli legati a coltivazioni biologiche, pet therapy e fattorie scolastiche, in atti pratici. È stato stilato un cronoprogramma che, nel giro di qualche settimana o qualche mese, prevede lo smantellamento del macello per poi arrivare alla creazione di attività alternative. Ci sono già molte realtà interessate a dare il loro contributo, come ad esempio il CNR e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, oltre che, ovviamente, il Parco nazionale dell’arcipelago toscano”.
“Avevamo preso l’impegno, prima della crisi di Governo, di rivoluzionare le attività della Casa di reclusione di Gorgona – spiega in una nota il sottosegretario alla Giustizia, Vittorio Ferraresi – e voglio comunicare con orgoglio che il nostro impegno si sta concretizzando. Proprio in questi giorni il capo del Dap, sotto mio impulso, ha proceduto alla conferma del cronoprogramma richiesto alla direzione di Gorgona per lo smantellamento del macello presente sull’isola, in modo che si ponga fine ad attività assolutamente inopportune per i detenuti, e si rilancino, invece, attività sostenibili, grazie alla collaborazione della direzione e di tutti i soggetti che hanno dato la disponibilità a contribuire a questa rivoluzione. È iniziato un nuovo percorso che porterà ad un cambio di visione delle attività sull’isola, anche in ottica di esempio per altre realtà, e potrà, inoltre, portare un minore impatto ambientale ed un risparmio per lo Stato”.
SALVATI CON NOME – Carcere e rieducazione nonviolenta: il modello dell’isola di Gorgona / a cura di Silvia Buzzelli e Marco Verdone
SALVATI CON NOME
Carcere e rieducazione nonviolenta:
il modello dell’isola di Gorgona
a cura di
Silvia Buzzelli e Marco Verdone
Giappichelli Editore – Torino, 2018
XXII-218
formato cartaceo – ISBN 978•88•9211060•1 – € 30,00
http://www.giappichelli.it/salvati-con-nome,9211060
⇒QUI la pagina facebook del libro
⇒QUI la SINOSSI e l’INDICE SOMMARIO
A seguire alcuni contributi complementari:
∞ QUI l’intervista al prof. Luigi Lombardi Vallauri: questione animale, nonviolenza e il modello Gorgona (2018)
⇒ QUI l’intervista di Antonio Priolo a Marco Verdone: Intorno all’antispecismo. RE NUDO (maggio 2016)
⊕ QUI la conferenza al TEDx Lake of Como di Marco Verdone dal titolo: Peace with non human animals (2015)
∇ QUI l’intervista di Gabriella Caramore, Radio3, UOMINI E PROFETI, a Marco Verdone: Animali. Né cose né macchine (2013)
SINOSSI
Portavoce di un nuovo approccio alla relazione tra soggetti animali umani e non umani, questo libro è un’assoluta novità nel panorama del diritto penitenziario e, più in generale, delle prassi rieducative a cui deve tendere la pena (art. 27 Cost.). A partire dai confini di una remota isola carceraria, un inno universale e corale alla nonviolenza come strumento per creare un nuovo modo di vedere e di vivere la realtà che ci circonda.
Come scrivono i due curatori nella Prefazione: «Potrebbe suscitare perplessità, per un testo che nasce in ambito giuridico, inserire nel suo catalogo delle idee parole come mare, olivi, Costituzione, mucche, maiali, cani, cucina, archivi, sentenze, pasta, pomodori, diritti e varie altre. Si intravede, quindi, già una prima sfida: lessicale, culturale, etica, giuridica. Siamo ai confini delle categorie viventi ma anche, come vedremo, di altri ambiti che qui, volutamente, si intrecciano, si confondono e si contaminano, facendosi scoprire, infine, vicini e interconnessi.»
Resistenza agli antibiotici: il resoconto del primo incontro nel Comune di Neviano degli Arduini (PR)
In seguito al primo incontro promosso dal Comune di Neviano degli Arduini (PR) e dal medico veterinario buiatra (esperto di malattie dei bovini) e omeopata Massimo Bertani, sul tema della “resistenza batterica agli antibiotici”, l’Amministrazione Comunale ha diffuso questo resoconto che contiene molti spunti interessanti e innovativi.
Emerge la necessità di un cambiamento culturale che coinvolga anche la classe medico-veterinaria. (Leggi QUI il resoconto in pdf)
Comune di Neviano degli Arduini Provincia di Parma _________________________ Antibiotico-resistenza: un problema globale con soluzioni locali. Verso un territorio antibiotic-free. Incontro a Neviano degli Arduini (PR) Sala della Cultura Giovedì 25 gennaio 2018, ore 21.00 __________________________
Presso la sala della Cultura del Comune di Neviano degli Arduini (PR) il giorno 25 gennaio u.s. è stato realizzato un incontro sul tema dell’antibiotico-resistenza.
Come afferma il Ministero della Salute “ si tratta di un’importante sfida economica e sociale globale che non può essere risolta con sforzi isolati e settoriali ma va affrontata con un approccio attivo ed olistico fondato sui rischi, in una prospettiva “One Health”, che vede la cooperazione intersettoriale (medicina umana e veterinaria, agricoltura, ambiente e commercio) a livello nazionale e internazionale.
Il Mondo e gli Altri Animali / Progetto didattico di interazione umano – animale / Bologna 28 ottobre 2017
Sabato 28 ottobre a Bologna un’occasione per riflettere sui temi della rieducazione, educazione, prevenzione a partire dall’esperienza di un progetto didattico di interazione umano-animale condotto nelle scuole medie della Bassa val di Cecina (Livorno). Percorso multidisciplinare realizzato con la collaborazione di vari soggetti appartenenti a più Enti e a più specie…
Giornate Internazionali di Studio sulla Relazione Uomo-Animale
Nuovi orizzonti della zooantropologia
Bologna, 28 e 29 ottobre 2017
Luogo di svolgimento del convegno: I Portici Hotel, via dell’Indipendenza 69, Bologna.
Isola di Gorgona, il paradiso tornato inferno / vegolosi.it intervista Marco Verdone
La notizia della riapertura del macello dell’isola penitenziaria di Gorgona ha acceso una forte indignazione. Marco Verdone, mente e cuore di quel progetto di racconta esattamente come sono andate le cose
di FEDERICA GIORDANI
http://www.vegolosi.it
Marco Verdone, medico veterinario omeopata di frontiera, ha lavorato per circa 25 anni nel carcere dell’isola di Gorgona. Improvvisamente quello che era diventato un modello carcerario in cui gli animali presenti sull’isola come animali da reddito da macellare erano diventati compagni e sostegno per i carcerati, è tornato ad essere un inferno. Il macello dell’isola è stato riaperto: ai microfoni di Vegolosi.it Verdone racconta che cosa è successo davvero.
Distratti dalla libertà: I detenuti, la nonviolenza e il “modello Gorgona” / di Lorenzo Guadagnucci
L’Italia non tutela la dignità dei reclusi e cancella il progetto avviato sull’isola-carcere, fondato sul rapporto con gli animali
Il sistema carcerario italiano non gode di grande prestigio. È anzi da tempo sotto processo, in senso sia metaforico sia giudiziario. Il sovraffollamento cronico ha esposto l’Italia a una severa censura da parte della Corte europea per i diritti umani (la sentenza Torreggiani del 2013), culmine di un malessere strutturale che non si è riusciti ad affrontare con strumenti adeguati. La cultura della pena perorata dall’articolo 27 della Costituzione -la tutela della dignità umana e la finalità rieducativa- stenta ad affermarsi in un ambiente carcerario afflitto da patologie di antica data. Ci sarebbe bisogno di una radicale riforma democratica, da concepire lungo i binari più avanzati e più moderni del diritto.
Una riforma del genere certamente non si improvvisa ma va riconosciuto che non si partirebbe da zero. Nel corso del tempo il nostro pur malandato universo carcerario ha messo in moto “buone pratiche” che andrebbero considerate come le fondamenta di un nuovo edificio da costruire. E’ quindi un vero peccato – per usare un eufemismo – che si abbandonino i progetti più originali e promettenti. È quanto sta avvenendo alla Gorgona, l’ultima isola-carcere rimasta in Italia. Lì i detenuti hanno la possibilità di vivere all’aperto e alcuni di loro lavorano nell’azienda agricola istituita a suo tempo dallo stato. Gorgona è diventata famosa per un’impresa in apparenza impossibile: l’inserimento della pratica concreta della nonviolenza all’interno di una struttura carceraria. È il progetto che ha avuto il veterinario Marco Verdone come principale promotore e il direttore Carlo Mazzerbo come decisivo sostenitore. Il cuore del progetto è una nuova relazione fra umani e animali, fino a formare -come massima ambizione- una comunità interspecifica.
53.873 I detenuti presenti nelle carceri italiane al 31 maggio 2016. |
I reclusi sono stati incoraggiati a considerare i maiali, le mucche, le capre, gli asini di Gorgona come propri compagni in un’avventura speciale: trasformare il periodo di detenzione in una vera occasione di ripensamento sul tema della violenza e del rapporto con l’altro. Gli animali, nella nostra società, sono l’altro per antonomasia, in quanto vittime predestinate della violenza istituzionale. Segregarli, tormentarli e infine ucciderli è perfettamente legale e gode di un generico quanto solido consenso sociale. Ma non c’è nulla di “rieducativo” nell’allevare e macellare animali. Tutto cambia se questi diventano “rifugiati e cooperatori del trattamento” (come sta scritto nei provvedimenti di grazia firmati da Mazzerbo per alcuni di loro), se diventano titolari di propri diritti, come ha spiegato Verdone nel libro “Ogni specie di libertà” pubblicato da Altreconomia. Tutto cambia se il macello chiude e la morte violenta scompare dall’orizzonte quotidiano dei detenuti. Marco Verdone dopo vent’anni è stato comandato ad altri compiti dalla Asl livornese; Carlo Mazzerbo è stato trasferito e la competenza su Gorgona è passata al penitenziario di Livorno. L’azienda agricola (ma non gli animali) è stata affidata a un’impresa privata (i Frescobaldi) e il macello ha ricominciato la sua truculenta attività. Ma non è detta l’ultima parola: giuristi, intellettuali, associazioni animaliste hanno chiesto al governo di salvare quell’idea di Gorgona che ha preso forma grazie al veterinario, al direttore, ai detenuti, ma anche alla mucca Libertà, alla maialina Bruna e agli altri animali non umani. In verità il nostro sistema penitenziario potrebbe -forse dovrebbe- fare tesoro di quell’isola di armonia che Gorgona ha dimostrato di poter essere.
Lorenzo Guadagnucci è un giornalista del “Quotidiano Nazionale”. Per Altreconomia ha scritto, tra gli altri, “Noi della Diaz” e “Parole sporche”.
Questo articolo è stato pubblicato sul Altreconomia Numero 184 p. 40 (QUI in formato pdf)
L’isola dove la storia deve continuare / di Roberta Benini
“L’irrealtà di ciò che è visto
dona realtà allo sguardo”
Octavio Paz
Esistono infiniti modi di trascorrere il tempo che ci è dato di vivere, esistono mari da attraversare e montagne da scalare, reali e in senso figurato.
Le strade si creano e si incrociano, ci trasformano, a volte dobbiamo cercarne di nuove e magari la solitudine sembra insostenibile.
Una solitudine che spesso accompagna chi percorre una nuova strada, chi con la propria esistenza e le proprie idee fa comprendere che l’empatia, la condivisione e la compassione rendono possibile accogliere tutte le creature, anche quelle imperfette o “diverse” da noi.
Nell’isola Marco Verdone cura e si prende cura, cresce come uomo e come medico veterinario, non semplice spettatore delle vite degli altri ma elemento che unito ad altri porta alla realizzazione di qualcosa di nuovo.
Un po’ come accade quando si cucina, il risultato è l’unione irreversibile di elementi singoli.