Il capitalismo globale ha reso l’esaurimento delle risorse e il cambiamento climatico più rapidi. Neanche dopo che Wall Street si è schiantata nel 2008 qualcosa è cambiato. Lo dicono non solo movimenti territoriali e cittadini di tutti i tipi ma, sempre più spesso, anche scienziati, secondo i quali, tuttavia, c’è ancora tempo per evitare il riscaldamento catastrofico, “ma non all’interno delle regole del capitalismo attualmente in opera”. La speranza, spiega Naomi Klein, cammina oggi con tutti coloro che stanno reagendo di conseguenza: ad esempio, bloccando l’attività di fratturazione idraulica, interferendo con i preparativi per le trivellazioni in acque russe, portando in tribunale gli operatori delle sabbie bituminose per aver violato la sovranità indigena e con innumerevoli altre iniziative di resistenza grandi e piccole.