Ponza in kayak: XXII Edizione Pontine MareMarathon 2024

Miniatura_videoLa sfida meteo-marina di Ponza

(QUI IL VIDEO)

La XXII edizione della Pontine MareMarathon 2024, Manifestazione di Kayak da Mare nelle Isole Pontine (Ponza-Palmarola-Zannone) prevista per il 13-14-15 Settembre, come al solito si prospettava molto interessante soprattutto per chi, come me, aveva sempre sentito parlare delle bellezze dell’arcipelago ponziano e non era ancora riuscito ad andarci. 

12 kmq immersi nel mar Tirreno, ricche di storia geologica (origine vulcanica) e sociopolitica-economica (greci, romani, ducato di Gaeta, regno delle due Sicilie, provincia di Terra di Lavoro, provincia di Napoli e, dal 1934, provincia di Latina).

 6 isole maggiori suddivise in due gruppi principali:

  • Gruppo di nord-ovest: Ponza, Palmarola, Zannone e Gavi
  • Gruppo di sud-est: Ventotene e Santo Stefano

 La nostra permanenza, che prevedeva navigazioni lungo il perimetro di Ponza e le traversate a Palmarola e Zannone con barca d’appoggio, nasceva con pessimi auspici meteo-marini: vento di maestrale, pioggia, mari molto mossi (1,25-2,50 mt) fino ad agitati (2,50-4 mt).
Molte persone hanno comprensibilmente rinunciato.
Al porto di Formia, per l’imbarco con i nostri kayak sui carrellini, eravamo veramente un gruppo sparuto, stretti sotto un gazebo, al riparo dalla pioggia che ci ha accolto proprio al momento di salire a bordo.

L’organizzatore, Fabio Carosi, non aveva ritenuto di rimandare l’evento e quindi abbiamo accettato la sfida meteorologica adattandoci ai cambiamenti di programma e con la fiducia che, in qualche modo, prima o poi avremmo messo i kayak in acqua.

Arrivati giovedì sera, abbiamo saputo che venerdì i traghetti con molta probabilità non sarebbero partiti.

Assicurati i kayak sulla spiaggia di S. Antonio e sistemato i bagagli nei nostri alloggi, sono iniziate le consultazioni meteo. Le previsioni sembravano avverarsi e la notte è trascorsa tra acqua e forte vento.

Il giorno dopo, con la temperatura sensibilmente calata, abbiamo iniziato la conoscenza dell’isola a piedi. Prima verso nord (Punta incenso) e poi verso sud (Monte Guardia a 280 mt slm).

Inutile elencare le meraviglie di quest’isola che si sviluppa nel mar Tirreno come se fosse una lettera “i” il cui puntino è la piccola isola di Gavi, separata solo da un centinaio di metri dalla costa.

Gli scenari, soprattutto per chi non conosceva Ponza, sono stati mozzafiato.

Abbiamo tutti concordato che questo imprevisto ci ha permesso di conoscere l’isola da un’altra prospettiva, ugualmente interessante e certamente complementare a quella di costeggiarla in kayak.

Il primo impedimento, quindi, si è trasformato in opportunità.

Una straordinaria occasione di percorrere l’isola con una temperatura ideale godendo dei marosi e delle infinite scogliere e insenature di cui Ponza è ricca.

Il maestrale, il mare spumeggiante, le nuvole e i colori del cielo continuamente cangianti, la pioggia che, alla fine è stata benevola, la compagnia fatta di umani e del cane Steven (a cui si è aggiunta il giorno dopo Sole in kayak), l’organizzazione abbastanza “fluida” ma efficace, un ristorante la sera che ha tenuto conto con grande disponibilità e qualità delle preferenze a base vegetale…

Sabato e domenica il mare da nord-ovest è calato solo di un grado della scala Douglas, passando da agitato a molto mosso. Abbiamo quindi costeggiato tutta la parte ridossata a est facendo la conoscenza ravvicinata dei tanti giardini di roccia, anfratti, grotte, archi, insenature, cale, promontori, faraglioni e sculture naturali.

Un vero parco-giochi per chi va in kayak…

Alcuni, hanno affrontato le onde e circumnavigato a nord l’isola di Gavi rientrando con quella profonda emozione che rimane dentro quando chiedi al mare il permesso di navigare e di cavalcare le sue montagne d’acqua.

Nella parte sud, invece abbiamo affrontato le onde andando a visitare le Formiche di Ponza (a circa 0,6 miglia dalla costa) e a sperimentare le sferzate delle raffiche di vento sotto il faro della Guardia che a momenti ci strappavano dalle mani le pagaie.

Quest’anno, non siamo riusciti a realizzare tutto il programma previsto ma la scelta di andare comunque perché qualcosa di buono sarebbe accaduto è stata soddisfatta.

Il piccolo gruppo è stato affiatato e ha permesso di conoscerci meglio e di scambiarci idee, informazioni ed esperienze.

“Chi non va non vede” mi capita spesso di pensare e Ponza ha superato ogni aspettativa.

Rimane ancora molto da vedere e da completare le traversate verso le altre due isole del gruppo di nord-ovest.

Senza ipotecare il futuro, senza fretta ma con determinazione, l’arcipelago delle isole Ponziane (sembra che sia più corretto dire così) rappresenta una meta di assoluta priorità per chi va in kayak, e non solo!

Immagini: Marco Verdone e Pietro Vittorini
Testo e montaggio: Marco Verdone

……….

Ps. per tutte le navigazioni ha sventolato sul mio kayak la bandiera dell’Italia donatami da Luciano Belloni il 27 aprile di quest’anno a Marciana Marina (Elba) durante i festeggiamenti dei 30 anni di Sea kayak Italy. Quindi, anche in questa occasione, il caro amico Luciano, è stato in qualche modo con noi.
Luciano Belloni, “è stato una colonna portante basilare del movimento del Kayak da Mare in Italia, ha partecipato alla costituzione e gestione di molte associazioni, ha concepito e organizzato molti importanti eventi sempre con la sua proverbiale gentilezza e disponibilità” (https://www.sottocosta.it/luciano-belloni/).

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