Quest’anno il nostro studente Stefano Perinotto ha portato alla discussione della Tesi di Alta Formazione Universitaria in Etologia Relazionale una tesi dal titolo: “L’ISOLA CHE C’E’ – Nuovi ambiti relazionali introdotti dalla convivenza non performativa con animali cosiddetti da reddito. Il progetto nell’isola Carcere di Gorgona.”
La tesi molto bella ha permesso a Stefano di Diplomarsi con la votazione di 70/70 e Lode. L’argomento della sua Tesi è estremamente interessante ed attuale ed affronta una tematica, quella del carcere di Gorgona, sostenuta in prima persona dal veterinario Marco Verdone, che in questo periodo ha attirato molta attenzione. Nello specifico vogliamo sottolineare il fatto che la Tesi di Stefano è stata nominata ed indicata come riferimento dalla Professoressa Silvia Buzzelli, Docente di diritto penitenziario e procedura penale Europea e sovranazionale, nell’articolo pubblicato sulla rivista “Diritto Penale Contemporaneo” dal titolo “Il disinteresse per le buone pratiche penitenziarie (riflessioni sul caso Gorgona)”.
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Se sei interessato a leggere per intero la Tesi, la puoi scaricare qui: Tesi Etologia Relazionale Gorgona – Stefano Perinotto
Qui sotto riportiamo l’introduzione della tesi:
Introduzione:
“Situata nell’arcipelago toscano, Gorgona è l’ultima isola carcere d’Italia; è qui che nel corso degli ultimi 25 anni i percorsi di guarigione di centinaia di detenuti si sono intrecciati con le vite di un gruppo di mucche, vitelli, maiali e altri animali cosiddetti da reddito.
Racconta Marco Verdone, storico veterinario dell’isola: “Fino a qualche anno fa Gorgona era l’isola da cui i detenuti uscivano da uomini liberi, mentre gli animali, liberi, uscivano sotto forma di prodotti alimentari”.
Da questo ossimoro è nata la forza di un progetto straordinario, un patto senza pari che ha portato al riconoscimento, nel 2014, dei primi animali dotati dello status di “animale rifugiato e cooperatore del trattamento” attraverso degli speciali decreti di Grazia.
Con l’obiettivo di promuovere una giusta convivenza tra animali umani e animali non umani, Gorgona è diventata così l’isola che c’è, quella delle strofe di Edoardo Bennato, dove non c’è odio né violenza e dove non c’è mai la guerra, l’isola in cui dove inizia la libertà dell’uno non finisce quella dell’altro.
Ma Gorgona è stata anche teatro di un modello di rieducazione unico nell’ambito carcerario. Alla base di questo modello la ferma convinzione che i percorsi di guarigione non possano prescindere dalla relazione tra soggetti; il contatto con gli animali è un contatto che fa crescere attraverso l’educazione.
Frequentare gli animali, così diversi, ma allo stesso tempo così simili a noi, significa mettersi in discussione e, di conseguenza, approfondire la conoscenza di sé. L’animale è inoltre un soggetto non giudicante e nell’ambito della detenzione carceraria, il confronto diretto con un essere non giudicante rappresenta un’importante fonte di liberazione emotiva.
Gorgona rappresenta l’isola da cui può partire una rivoluzione globale di pace fondata sul rispetto di ogni individuo; è l’isola che c’è e deve continuare a esistere, per la liberazione degli animali umani e non umani. Per essere d’esempio a tutti quelli che non la conoscono e perché, “devono esistere mille Gorgona perché non ve ne sia nessuna” (Marco Verdone – “L’isola delle bestie”).
Obiettivo di questa tesi è di percorrere non solo la storia del progetto dell’isola di Gorgona, ma anche i benefici di questo straordinario vissuto e i rischi della sua interruzione. Tratterò del valore costruttivo e rieducativo di una modalità rivoluzionaria di intendere il rapporto tra uomini e animali, nell’ambiente carcerario, secondo una prospettiva zooantropologica e etologico-relazionale….
[Continua] : Tesi Etologia Relazionale Gorgona – Stefano Perinotto]