Omeopatia veterinaria nella Casa di Reclusione di Gorgona Isola (1998) / di Marco Verdone

Convegno- MEDICINE NON CONVENZIONALI E POLITICHE PER LA SALUTE; Una risorsa fraalternativa e integrazione; Firenze, 5 dicembre 1998.

Queste note desiderano portare soprattutto la testimonianza dell’esperienza umana derivata dall’introduzione della cura omeopatica per gli animali allevati nel carcere dell’isola di Gorgona. (…leggi tutto.pdf) 

Sintesi

Gorgona è l’isola più settentrionale dell’Arcipelago Toscano, diventato di recente Parco Nazionale. Dal 1869 è sede di un carcere ad indirizzo agricolo-zootecnico. Vengono allevate diverse specie di animali domestici da reddito (bovini, ovini, caprini, suini, conigli, volatili). Inoltre sono presenti api, cavalli e asini. E’ presente un impianto di acquacoltura. Alcuni detenuti possiedono un cane, uccellini da voliera ma soprattutto numerosi gatti. Gli animali allevati nella Casa di Reclusione dell’isola di Gorgona da alcuni anni vengono curati con l’omeopatia. Tra le difficoltà legate all’organizzazione del lavoro e più in generale alla gestione di una struttura singolare come quella di un villaggio penitenziario su un’isola, l’omeopatia ha contribuito a rendere alcuni processi più snelli. L’introduzione dell’opzione omeopatica ha avuto risvolti positivi non solo per il singolo animale. Si discute delle implicazioni di questo approccio in una realtà particolare dal punto di vista ambientale, umano e istituzionale.

Nota: Bisogna precisare che nel 2004 sono accaduti alcuni gravi fatti (due omicidi tra detenuti) che hanno provocato un riassestamento generale della gestione dell’isola. In particolare, oltre al minor numero di detenuti, non esiste più la condizione di detenuti c.d. “sconsegnati” che prima vivevano in piccoli locali vicino il luogo di lavoro in una sorta di semilibertà. Nonostante molte cose siano cambiate, gli animali continuano ad essere allevati e curati con lo stesso spirito e ispirandosi agli stessi principi.

Questo articolo è stato pubblicato su MEDITERRANEO, anno 3, n. 10, estate 1999 (pag. 73-76). (…leggi tutto.pdf)

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