Come auspicato nella Carta dei diritti degli animali di Gorgona, anche VALENTINA, la mucca-zen di Gorgona, dopo la maialina Bruna, riceve la “grazia” durante la festa dell’Economia Solidale a Livorno il 31 maggio 2014.
Leggi QUI la lettera del Des di Livorno e il DECRETO DI GRAZIA della Direzione del carcere di Gorgona con il quale si riconosce anche alla mucca-zen Valentina lo status di animale rifugiato e cooperatore del trattamento.
QUI si può ascoltare l’intervista radiofonica alla trasmissione Restiamo animali di Controradio.
Condivido tutto questo con il direttore Carlo Mazzerbo (autore anche del libro Ne vale la pena) senza il quale molte delle cose che stiamo oggi raccontando e realizzando non si sarebbero potute ottenere. Senza dimenticare che molte altre persone hanno dato il loro contributo più o meno esplicito che non ho mai dimenticato. Resta il fatto che come diceva B. Brecht “Ogni uomo ha bisogno dell’aiuto degli altri”. Anche su questo Gorgona è maestra e laboratorio vivente e pulsante. Siamo in cammino, grazie a tutte a tutti.
Lavorando in Gorgona dal 1989 ho visto concepire, svilupparsi in utero, partorire, crescere, ammalarsi, guarire, partorire, allattare, ruminare, meditare e morire molte decine di mucche. Molte di loro hanno preso in cura molti di noi. Valentina nacque a fine agosto del 2001 e durante la visita di un gruppo di persone, il detenuto addetto alla stalla la liberò in un cerchio che facemmo per illustrare le attività svolte con gli animali. Ancora non aveva un nome e sul campo questo detenuto propose di chiamarla con il nome della guida di quel giorno… VALENTINA! Sono passati 13 anni e Valentina ha visto e vissuto sulla sua pelle molte cose, parti, lattazioni, problemi, passeggiate, tanti umani diversi… e chissà quanto altro ancora. Da tempo era arrivato il momento di assumersi la responsabilità di concederle un giusto riposo e una prospettiva di vita degna del ruolo che riveste in generale e in particolare in questo luogo di rieducazione e rinascita. Il latte di mucca lasciamolo ai vitelli e da esseri umani ormai adulti pensiamo seriamente alla nostra reciproca liberazione. (Marco Verdone)