La chiusura del Distretto 42 è un danno per la città. Il Comune ora rispetti gli impegni e si riapra quanto prima tutta l’area alla cittadinan
Comunicato stampa
Municipio dei Beni Comuni
15 ore per realizzare un sequestro assurdo e immotivato, con decine e decine di poliziotti, carabinieri, mezzi dei vigili del fuoco che hanno assediato e chiuso l’intero quartiere di San Martino. Un’intera giornata che ha visto una comunità coesa, eterogenea e determinata a difendere il proprio diritto a recuperare e rigenerare un bene comune. In una fase in cui a Pisa – come in tutto il resto del paese – si assiste a un restringimento degli spazi di democrazia e cittadinanza, martedì 22 aprile 2014 la nostra città ha vissuto l’ennesima pagina buia.
L’unico effetto di questa ingente operazione di polizia è quello di aver restituito all’abbandono un immobile che era stato riqualificato, così come nel caso dell’ex-Colorificio, e aver privato nuovamente la città di un parco che in poche settimane era divenuto un luogo di incontro fondamentale per un intero quartiere e per tutta la città. Lo stesso quartiere che ha espresso solidarietà a chi per ore e ore ha cercato di scongiurarne la chiusura del parco, deve ricevere al più presto una risposta sul futuro dell’area. Le dichiarazioni del sindaco, tardive e che non cancellano le responsabilità avute da questa amministrazione nel tacere per settimane, arrivano solo quando decine di cittadine vengono assediati per ore dalle forze dell’ordine, erendono ancora più evidente come non vi fosse in realtà nessuna urgenza nell’ intervenire.
Il ‘Progetto caserme’ oltre che essere sbagliato, è irrealizzabile. Di questo occorre prendere atto, per cui riteniamo non condivisibile la posizione dell’amministrazione di proseguire almeno sul piano formale su una simile strada. Per questo riteniamo necessario che il Comune prosegua con decisione sulla strada del federalismo demaniale con il conseguente trasferimento a titolo gratuito del bene, facendo celere ricorso a fronte del diniego ricevuto dal Ministero della Difesa. Una strada questa che non può che favorire lo stesso riconoscimento da parte del sindaco dell’opera svolta dal Municipio dei Beni Comuni, e la concessione del bene a fini sociali a questa esperienza.
L’iter deve essere quindi rapido, trasparente e partecipato, senza ulteriori rimpalli di responsabilità tra gli enti. La richiesta di concessione con la relativa progettazione è già da un mese sul tavolo del sindaco e presso gli uffici competenti dell’agenzia del Demanio. Il sindaco da oggi stesso deve passare dalle parole ai fatti. Si convochi subito un incontro tra noi e gli enti coinvolti: Ministero della Difesa, Comune di Pisa, Agenzia del Demanio, affinché si formalizzi l’assegnazione dell’area all’associazione Pisa Meticcia.
Si proceda già nei prossimi giorni alla rimozione dei sigilli, in modo che a brevissimo il Municipio dei Beni Comuni possa rientrare all’interno dello spazio, riaprire il parco alla città e proseguire nell’opera di auto recupero dell’area, garantendone così la destinazione pubblica. Se la volontà del Comune di dare seguito agli impegni assunti sarà reale, concreta, già nelle prossime settimane le cittadine e i cittadini potranno tornare a vivere il parco Andrea Gallo.
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PISA – Dopo 48 giorni, la “staffetta del digiuno” a difesa del Distretto 42 e del parco urbano “Andrea Gallo” termina con successo, nonostante lo sgombero dello spazio.
Ieri è giunto infatti, seppur tardivamente, il comunicato del Sindaco Marco Filippeschi riguardo la destinazione d’uso dello spazio demaniale dell’ex caserma Curtatone e Montanara, recuperato e riqualificato dal Municipio dei Beni Comuni, dopo un ventennale stato di abbandono, e reso fruibile liberamente alla collettività.
Nella nota diramata dall’ANSA, il primo cittadino afferma: «auspico e ritengo che nella legalità si possa creare un dialogo positivo con il Ministero della Difesa perché almeno parte del complesso, quella che è in condizioni di sicurezza, possa essere prontamente riaperta e utilizzata per attività a fini sociali, secondo impegni da pattuire, con regole e scadenze temporali […] Il Comune farà la sua parte per favorire questo esito.»
Tuttavia, rimangono le «intese già sottoscritte nell’accordo di programma del 2007» con il Ministero della Difesa e l’Agenzia del Demanio, che prevedono la costruzione di una nuova caserma a Ospedaletto, «valorizzando» le tre caserme dismesse, tra cui la Curtatone e Montanara di via Giordano Bruno, 42.
Il gruppo degli oltre venti digiunanti auspica una pronta attivazione di un Tavolo pubblico, che coinvolga il Comune di Pisa, il Ministero della Difesa e l’associazione ‘Pisa Meticcia’ -il soggetto giuridico che rappresenta legalmente il Municipio dei Beni Comuni- con l’obiettivo di definire e certificare gli spazi agibili dell’ex Caserma, che portino in tempi brevi alla rimozione dei sigilli e alla ripresa delle attività del Distretto 42, con forme e modalità riconosciute da istituzioni e cittadini.
Fonte: http://www.pisanews.net