Mercoledì 25 settembre 2013 Steve Best (nella foto con la redazione di Restiamo animali), attivista e teorico della liberazione animale, ha tenuto una conferenza a Firenze alla Biblioteca delle Oblate, davanti a decine di persone. La conferenza è stata organizzata da Animal Amnesty e Gat (Gruppo antispecisti toscani). Qui sotto vi proponiamo una trascrizione del suo intervento, non rivista dal relatore.
Fonte: http://restiamoanimali.wordpress.com/2013/09/26/4607/
Steve ha sostenuto che stiamo vivendo la sesta estinzione di massa, un’estinzione volontariamente causata dall’essere umano a tutte le altre specie. E lui usa volutamente il termine “guerra” (parla di ANIMAL WARFARE al posto di ANIMAL WELFARE) denunciando esplicitamente la “guerra” che gli umani hanno dichiarato agli animali. Secondo Steve il linguaggio deve essere più crudo possibile e parla anche di “olocausto”. Il campo di battaglia si è ampliato all’intero globo e gli strumenti sono esattamente quelli utilizzati dalle guerre: prigionia, armi, chimica, interessi economici, tasso di morte in spaventosa crescita. Un esercito di sette miliardi di consumatori richiede che nulla sia lasciato al caso e che ogni singolo animale sia asservito al sistema economico e industriale “carnista”.
Il primo stadio è quello di 50.000 anni fa quando con l’arco l’uomo cacciava i grandi mammiferi.
Il secondo risale a 10.000 anni fa quando la società umana è diventata agricola e ha costretto gli animali a trasformarsi da selvatici a domestici, usandoli per vari scopi per i propri bisogni, cominciando anche a creare svaghi attorno agli animali come ancora ne sono tracce tante sanguinarie tradizioni come quelle in Spagna.
Terzo stadio: nel 17° secolo poi sono iniziati gli esperimenti scientifici sugli animali.
Quarto stadio: nel 19° secolo abbiamo inventato i macelli-industriali.
Quinto Stadio: nella metà del 20° secolo abbiamo inventato gli allevamenti intensivi.
Sesto stadio: adesso la guerra si è intensificata e include clonazione, trapianti di organi animali, ingegneria di vario genere applicata agli animali e a spese degli animali.
L’impero umano si è dunque formato a spese loro e il mondo è pieno di allevamenti, macelli, laboratori di vivisezione, allevamenti e fabbriche di pellicce.
60 miliardi di animali di terra sono uccisi ogni anno per il cibo. Almeno 10 volte tanti sono i pesci sacrificati sempre per il cibo. 100 milioni di animali vengono uccisi nei laboratori di vivisezione. Decine di milioni per le pellicce. Con numeri del genere come possiamo usare un termine diverso da “guerra”?
L’America per venire abitata ha sacrificato i lupi, animali che prima erano sacri nel mondo latino-americano. Questa specie animale è stata letteralmente annientata con la violenza per poter insediare il bestiame a uso umano, per difendere la sacralità dell’hamburger americana. L’agenzia che ha commissionato questo olocausto si chiamava WILD LIFE AGENCY. E’ stato usato qualsiasi mezzo per annientare i lupi: trappole, veleni, fucili, pistole, elicotteri e bombardamenti. E la stessa cosa è stata fatta subire ai coyote e agli orsi bruni. La presidenza dell’IDAHO ha affermato che se il numero dei lupi non fosse stato ridotto avrebbero utilizzato i bombardamenti dall’alto, e li hanno usati, hanno usato aerei radiocomandati, i famosi DRONI, sono stati usati aerei senza pilota per sparare ai lupi e annientarli.
La stessa cosa viene fatta con i cetacei. Vengono costretti con elicotteri e bombe a rifugiarsi dentro una certa baia eppoi vengono sterminati. Come possiamo censurare la parola “guerra” con queste evidenze?
In Canada e Terranova vengono uccisi 300.000 cuccioli di foca ogni anno, a bastonate. In Africa hanno condannato a morte ilrinoceronte nero e l’elefante. In tre anni saranno estinti i rinoceronti, in vent’anni gli elefanti. Il bracconaggio (poaching) è sistematico e organizzato dalla mafia come una guerriglia. Hanno elicotteri, aerei armi, potentissime si muovono con apparecchiature sofisticate e radiocomandate. Tagliano i corni che valgono più dell’oro. Solo usando la violenza si riesce a difendere questi animali, infatti la lotta al bracconaggio implica milizie di soldati e lascia sul campo molte vittime: a volte i bracconieri, a volte gli anti-bracconieri, sempre anche gli animali ci rimettono con la vita.
A nord sud est e ovest, in tempi antichi e moderni, non importa la tradizione, il colore della pelle, lo stadio dello sviluppo, gli animali sono sotto attacco. E qual è la parola più adatta per descrivere questa carneficina sistematica e tecnologicamente organizzata? Conflitto? Lotta? Violenza? Gli umani hanno dichiarato una GUERRA TOTALE agli altri animali. La guerra è tale quando un soggetto mette a repentaglio l’altro, lo rende schiavo e lo uccide. Ci sono persone che sono favorevoli alla guerra. Negli USA molti hanno creduto giusta la guerra in Vietnam, in Iraq. La guerra è sempre competizione per le risorse, vantaggio economico. Ci sono due dinamiche: da una parte produciamo in maniera massiccia animali in allevamenti artificiali, e dall’altra li estinguiamo quando sono naturali e selvatici. Sono queste le due facce della guerra verso gli altri animali.
La guerra può essere aperta o nascosta. Quella contro i lupi è stata aperta.
Il ministro canadese ha detto apertamente “vorrei vedere sei milioni di foche uccise, vendute o distrutte, bruciate. Non mi importa cosa succede loro; se ci fosse un mercato più grande i cacciatori ne ucciderebbero di più. Quello che chiedono è il diritto di uccidere e più loro ne uccideranno e più io sarò contento”.
La guerra non dichiarata è quella silenziosa dei laboratori dove viene fatta la sperimentazione, è la “ricerca umanitaria”, o anche la carne biologica, entrambe queste situazioni rendono più accettabile la morte di decine di milioni di animali.
I pacifisti contestano che io usi la parola guerra perché riproduce una divisione che non riusciremmo a ricomporre. Anche alcune femministe lo contestano. Ma se io parlo di guerra del Vietnam non sto invocando il patriarcato o il machismo, sto solo descrivendo la realtà.
Chi sono i nemici? I non vegan sono i nemici? Mia madre? Mia sorella? No, siamo tutti stati non vegani in un certo periodo della vita. Le multinazionali stanno distruggendo gli animali per profitto, sono loro i nostri nemici. Non voglio amare i nostri nemici, coloro che stanno inquinando il pianeta e massacrando miliardi di animali, stanno causando cambiamenti climatici e amano solo il potere e il denaro. Non intendo amarli. Questa discussione c’è già stata tra Malcom X e Martin Luther King. Viene detto che se vedi il tuo oppositore come un tuo nemico non potrai mai più vederlo come un tuo amico. Ma Exxon non puoi cambiarla, non puoi sensibilizzarla, non ha una morale, ha uno statuto e persegue il suo profitto.
Le grandi associazioni americane non stanno ottenendo risultati. Human Society riceve molti fondi ma alla fine non sposta molto, in pratica collabora con il nemico e ci mette il suo bollino di approvazione, loro non chiedono l’abolizione del massacro ma solo alcuni correttivi. L’ALF non coopera con queste industrie, entra nei laboratori, distrugge i dati, libera migliaia di animali, provoca danni e anche incendi, c’è gente disposta assolutamente a tutto pur di inceppare questo micidiale dispositivo di guerra, sono persone disposte ad andare in prigione, disposte a pagare qualsiasi prezzo. In questo momento questo movimento è più forte di tutti gli altri movimenti del mondo: più forte del movimento femminista, più forte del movimento per i diritti civili, più forte del movimento pacifista e contro la guerra. Dov’è oggi la voce dei pacifisti? Io non riesco a sentirla.
E più cresce la repressione verso gli animali e più cresce la lotta e i gruppi diventano sempre più radicali.
Paul Watson è stato cacciato da Greenpeace perché voleva far cessare il massacro delle foche, era disposto ad andare di persona a togliere il bastone dalle mani dei cacciatori ma Greenpeace sosteneva che non fosse quello il suo obiettivo. Così Paul Watson ha fondatoSea Shepherd.
Earth First! Nata negli anni 1980 negli USA è stato un movimento mainstream a Washington DC ma poi si accorse che tutte le grandi associazioni non volevano che soldi e potere, si erano burocratizzate, si concentravano sul loro interesse. Earth First si buttò sull’azione diretta andarono nei boschi a fermare il disboscamento, mettevano lo zucchero nei motori delle motoseghe, occupavano personalmente gli alberi, mettevano lame dentro gli alberi per ostacolare le motoseghe che si rompevano. Qualcuno non era d’accordo perché qualche operaio poteva venire ferito. Loro invece dicevano che bisognava allearsi con gli operai. Il movimento si spostò in UK nel 1990 e diventò più radicale, ELF Earth Liberation Front, usando qualsiasi tattica che potesse arrestare la distruzione delle foreste. Oggi l’abuso verso la terra e gli animali sta diventando sempre più forte e abbiamo bisogno di azioni sempre più radicali. Nel 1974 nasce l’ALF in UK e ci sono gruppi che pensano che l’ALF – che è nonviolento – faccia troppo poco.
Possiamo quindi immaginare che in futuro appaia una maggiore radicalità come sta accadendo in Africa, in Brasile (con la diga di Belomonte), in Nigeria dove gli indigeni Ogoni lottano contro le multinazionali come Shell. Il governo nigeriano ha ucciso 2000 Ogoni, hanno ucciso il leader di questo movimento, lo Stato lavora per le multinazionali. Queste lotte avvengono ovunque e in piccola scala anche in Europa. In UK abbiamo visto lotte per strada per fermare la caccia alla volpe, in Italia ci sono state sollevazioni contro le botticelle. Più l’abuso verso gli animali diventa forte e più il fronte si allarga. In Italia c’è un ottimo rapporto tra attivisti polizia e istituzioni. In UK la repressione è molto violenta, sono state scritte ben sette leggi solo per criminalizzare il movimento animalista. Si va in galera per 6-8-10 anni solo per avere liberato animali. La polizia ha distrutto il movimento animalista di azione diretta quindi si parla solo di educazione vegana e di tattiche pacifiste.
In USA dopo l’11 Settembre 2001 in un solo mese hanno fatto l’US Patriot Act e nella categoria dei DOMESTIC TERRORISTS ci sono anche le persone che interferiscono con le risorse naturali o animali. Se oggi quindi Gandhi o Martin Luther King fossero vivi sarebbero dei terroristi. Dopo l’11 settembre l’ALF è considerato il pericolo terrorista numero 1 nonostante questo movimento attacchi la proprietà di chi abusa e non chi abusa. Quindi negli Usa, un paese dove c’è pieno di movimenti fascisti, il Ku Klux Klan, Gruppi Ariani, Gruppi Antisemiti, Gruppi apertamente Nazisti nascosti nei loro rifugi nel Montana, il nemico numero 1 sono le persone che liberano gli animali come a Greenhill.
Immaginatevi di notte, state camminando in una strada buia, siete soli, avete paura, se urlaste nessuno vi sentirebbe, affrettate il passo. In fondo alla strada vedete un’ombra che vi viene incontro, un uomo che si fa sempre più vicino, sempre più minacciosamente vicino e la vostra angoscia sta salendo. Chi vorreste che fosse quest’uomo? Un nazista, uno del Ku Klux Klan o un animalista che libera gli animali?
Dopo decine di anni di avanzamenti adesso stiamo regredendo, non possiamo nascondercelo. Vinciamo le battaglie ma perdiamo la guerra. Per ogni persona vegana ci sono migliaia e migliaia di nuovi carnivori che nascono in India e Cina, paesi che non mangiavano carne e che il progresso sta rapidamente portando al modello del Mc Donald. In Cina aprono Mc Donald’s ogni giorno. Il mondo non può tollerare, a livello di risorse un secondo paese come gli USA. Negli USA ci sono 300 milioni di persone. Ma in Cina, 300 milioni di persone, sono SOLO la classe media! E questa si sta rapidamente ingigantendo. Non ci aiuta raccontarci la storiella che stiamo vincendo. Non ci aiuta nasconderci la realtà. Azioni che ieri potevano sembrare irrazionali oggi sono diventate l’unica strada. Non possiamo più considerarci MODERATI perché la situazione non lo è, la situazione è ESTREMA.
Io non voglio la PACE, voglio la lotta, voglio la guerra, voglio che la guerra sia da entrambi i lati, mentre adesso è da un lato solo e a rimetterci la vita sono gli animali. Dobbiamo combattere con qualsiasi mezzo, non possiamo ottenere riforme pacifiche perché senza giustizia non può esserci la pace.
In UK mi hanno considerato un nemico pubblico, un pericolo pubblico. Lo stato minaccia l’ordine pubblico per sostenere le multinazionali, l’allevamento, la vivisezione, la distruzione dell’ambiente naturale, il farmaceutico. Vogliamo la pace in UK e ovunque ma non al prezzo dell’ingiustizia. Senza giustizia non può esserci la pace.
La nostra guerra è difensiva, non offensiva. Non abbiamo iniziato noi la guerra, l’hanno loro la responsabilità, la loro guerra non ha alcuna giustificazione etica, mentre noi lottiamo per la liberazione animale, è un’auto-difesa, e abbiamo bisogno di mettere sul tavolo più tattiche possibili, ogni possibile tattica purchè sia intelligente e che funzioni. Non istigo alla violenza ma propongo una totale disobbedienza civile.
I nostri veri nemici al momento sono le multinazionali dell’agro-business. Noi dobbiamo coalizzarci contro l’agro business multinazionale e per farlo dobbiamo stringere patti, gettare ponti, non dividerci tra vegani e non vegani, questa è una cosa sciocca che non ci porterà lontano, noi possiamo trattare con i consumatori, con i piccoli produttori, anche con i piccoli allevatori, con le istituzioni che cercano di difenderli, e dobbiamo individuare il nostro nemico comune. Finché non faremo questo non otterremo risultati.
Riguardo alla domanda che mi fai, cosa fare rispetto all’animalismo fascista, ti dico che questa lotta comporta concetti come pace, uguaglianza, diritti, comunità aperta, democrazia, accesso, tutti ideali liberali di sinistra, tutti ideali che derivano dalla rivoluzione francese. Noi vogliamo una società inclusiva, che apra i suoi diritti anche agli altri animali senzienti che appartengono come noi a questa Terra. Non c’è spazio per il razzismo, per il sessismo, per il patriarcato, per la gerarchia, per l’elitismo, per il militarismo, per il nazionalismo… questi concetti non appartengono alla lotta di liberazione animale perché il mondo che vogliamo è un mondo di pace e libertà dove tutti abbiano accesso ai diritti, quindi in questo movimento non è tollerabile l’infiltrazione fascista e i suoi valori. Noi dobbiamogettare ponti con le realtà progressiste. Perderemo qualche conservatore ma parleremo alla massa delle persone e questo ci porterà un maggiore peso politico.