Randagi dell’Ucraina
di Lobelia
I campionati europei di calcio, o UEFA EURO 2012, procedono e nulla, assolutamente nulla, fa percepire le atrocità che hanno portato con sé, da quando si è ufficializzato che sarebbero state l’Ucraina, con le sue 4 città di Leopoli, Donetsk, Kharkov e Kiev (capitale del paese) nella quale si giocherà la finale il 1° luglio e la Polonia con Danzica, Poznań, Varsavia (capitale del Paese) e Wrocław ad ospitare i mondiali e, dunque, ad avere soldi dall’Uefa; ciò è infinitamente triste.
Per lo spettacolo, per il denaro, per il primato di chi manda più palle in rete, abilità veramente utile nell’universo…, ogni calcio dato a quella sfera costa una vita innocente; piccola, pelosa, canina o felina, di cucciolo o adulto, femmina gravida o piccolo appena partorito, nulla importa: sono morti almeno in 30.000* e muoiono ancora nei modi più atroci.
Chi risulterà essere “the winner” avrà il suo trofeo; un inutile oggetto splendente bagnato di sangue.
* L’associazione Animalisti Italiani ha diffuso una sua stima dei cani e gatti uccisi in Ucraina, che sarebbero 30.000. Ciò accade da circa un anno a questa parte, poiché le strade dovevano essere “ripulite” in occasione dei campionati europei di calcio. La PETA ha valutato essere 15.000 i cani uccisi solo a Kiev, ma il numero di cani uccisi o scomparsi non potrà mai essere definito.
La storia è penosa ma necessaria; a narrarla, un fotoreporter che da qualche anno vive a Kiev, Andrea Cisternino, delegato dell’Associazione Onlus OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animale) in Ucraina, da me ascoltato una sera, a Firenze.
Quanto documenta è visibile tramite filmati che diffonde e foto recentemente raccolte in un libro, i cui proventi vanno per i randagi dell’Ucraina e s’intitola, non a caso: RANDAGI, storie di uomini e animali…
Ci racconta quanto sta facendo grazie a numerose conferenze organizzate in piccoli paesi come nelle grandi città, nel corso d’interviste che rilascia alla stampa e nell’ambito di trasmissioni televisive; ovunque sia accolto parla, testimonia di quanto vede, delle sue corse per salvare cani morenti, dei volontari come Alina e Piotr picchiati perché si dedicano a sfamare i randagi, di cani rubati, seviziati come non è possibile dire nel dettaglio perché è troppo, troppo anche solo per iniziare…
Ci ha mostrato filmati di riprese fatte a Donetsk, a Kiev, con intere distese di corpi ammassati e abbandonati fra le macerie, nell’immondizia, fra la neve arrossata di sangue; corpi gettati nei pozzi e poi gatti e cani avvelenati o ancora agonizzanti, tramortiti e ricoperti di cemento per soffocarli, fucilati, torturati, squartati, accalappiati, trascinati per strada e bruciati VIVI in forni crematori vaganti per far sparire ogni cosa.
Bruciati non solo gli innocenti ma anche ogni traccia, residuo, memoria e, per sempre, le coscienze se mai l’avessero di chi compie questi gesti.
I dog hunter lavorano spesso di notte e in Ucraina non esiste associazione animalista alcuna… quando i volontari arrivano, la mattina, i morti ci sono già stati, i corpi nascosti, o spariti.
L’Uefa cerca di prendere le distanze da queste stragi, che aumentano sempre più in numeri e crudeltà.
Di fatto, non si prendono iniziative, non si fanno altre dichiarazioni se non la classica per la quale la situazione “non è di sua competenza”.
Certo, Uefa non ha incoraggiato, a parole, le uccisioni e dichiara di aver scritto al vice premier Ivan Vasiunnyk nel settembre 2009 ed al suo successore Borys Kolesnikov nel giugno 2010, invitandoli a “prendere i giusti provvedimenti per risolvere la questione ma nel mese di settembre 2010 il sito d’informazione weekly.ua porta a conoscenza la dichiarazione di un dirigente Uefa, Martin Callen: “L’Uefa non accetta metodi violenti per uccidere i cani randagi, ma questi non ci devono essere in nessun modo”.
Cisternino osserva giustamente che dire questo in un paese povero, dove il numero dei cani si controlla con le uccisioni, può solo incentivarle.
Niente migliora neanche dopo gli incontri del novembre 2011 con il ministro Zlochevsky, a seguito dei quali egli annuncia il divieto immediato di sterminare i cani randagi.
Il sito Uefa riporta la notizia che “Le autorità hanno annunciato che saranno costruiti canili e che gli animali non ospitabili saranno sterilizzati prima del rilascio”.
Di fatto, le uccisioni continuano.
A fine novembre l’Uefa dichiara di aver fatto una donazione alla Protezione animale di Kiev per finanziarne le sue attività, ma nessuno dei volontari ha notizie reali su questo: dove sono finiti i soldi per le sterilizzazioni? Forse sono serviti a comprare proprio i forni mobili che girano di quartiere in quartiere già dall’epoca della presidenza Timoshenko, …
Paese certamente non virtuoso per la relazione con gli animali vaganti (ma quale lo è?) in Ucraina molti gruppi di randagi erano seguiti ed alimentati dai cittadini. Vi erano gli animali della zona del cimitero, ad esempio, quelli di quartiere, del mercato… cani tranquilli, in parte sterilizzati a spese dei volontari, come mostrano i collari rossi che portavano.
La legge sulla protezione dei randagi dai maltrattamenti approvata nel 2006 in Ucraina è rimasta sulla carta, perché mai applicata e quando arrivano i fondi per abbellire i centri urbani a più di uno viene in mente che la presenza dei cani e dei gatti rovinerebbe l’appeal delle riprese tv; dunque occorre eliminarli, rapidamente, in massa, magari guadagnandoci qualcosa.
Il paese non ha soldi né strutture per risolvere “il problema”, quindi ne consegue che deve far sparire i cani, perché l’Ucraina ha bisogno dei soldi dell’Uefa, che in questo modo innesca una spirale.
Ci sono amministratori che governano le zone; sono loro ad essere allertati per le uccisioni degli animali.
Cisternino documenta che un noto dog hunter ha mostrato una presunta lettera del Ministero dell’Interno ucraino che lo abilita all’uccisione dei randagi.
Per tutti quelli che porteranno più zampe a dimostrazione di aver ripulito l’ambiente, premi in denaro e l’agognato biglietto per la finale degli europei!! Veri eroi nazionali.
Per la cronaca, il Vice Ministro dell’Ecologia ucraino Igor Vildman, nel corso di un incontro con Cisternino svoltosi presso il Palazzo del Governo ucraino, dichiara di non essere a conoscenza di tali fatti; gli ha propone tuttavia di partecipare alla Commissione che riesaminerà la Legge del 2006 sui maltrattamenti agli animali. A sua volta, Andrea chiede ed ottiene che i volontari ucraini possano interloquire con i rappresentanti delle autorità.
Ciò è positivo e di aver reso possibili questi contatti vogliamo anche noi ringraziare l’Ambasciatore Fabrizio Romano e il Dr. Andrea Domenicani, che rappresentavano il Governo italiano.
Ancora una volta, come in altri penosi casi, solo una dolorosa mediazione con il potere permette l’ottenimento di risultati minimi, ma speriamo duraturi.
Diversamente, un’opposizione senza dialogo produce la completa emarginazione.
A fronte di questo, uno dei più efferati cacciatori di cani, Alexey Vedula, è stato condannato a 4 anni di reclusione per aver (torturato e) ucciso oltre 100 cuccioli, dei quali mostra i video nel sito personale, ma a seguito dell’impugnazione della sentenza non sappiamo se questo individuo vedrà mai il cielo a scacchi, o piuttosto continuerà le sue attività come prima.
L’UE non ha una Legge che tuteli gli animali d’affezione e non c’è Regolamento né Direttiva europea in questo senso, perciò la questione è purtroppo materia gestita direttamente da ogni stato membro.
I dirigenti dell’organo di governo del calcio in Europa e particolarmente Michele Platini, presidente dell’Uefa, è informato su quanto accade.
L’associazione animalista svizzera “SOS Chats” e le principali associazioni animaliste d’Europa lo denunciano già dal 2009, ma essi sostengono di aver fatto tutto il possibile nei confronti delle autorità ucraine per fermare il massacro di cani e gatti.
I fatti dimostrano che si tratta solo di uno spot.
Il presidente ucraino, Viktor Yanukovych, parla di un “evento meraviglioso” e promette “il massimo impegno” del suo Paese perchè Euro 2012 sia una festa del calcio.
Una festa di soldi sarà senz’altro, perché il guadagno stimato da Uefa per i mondiali di calcio sarà di 285 milioni d’Euro!
Con tale previsione d’introiti, per correttezza nel valutare i corrispettivi fra entrate e spese, diciamo anche che nel 2010 Uefa ha dato ad un privato 8.000 Euro per la costruzione di un canile e per le sterilizzazioni.
“I cani muoiono con gli occhi aperti – dice Cisternino, – come per domandare il perché di una sorte così atroce”. Neppure i gatti non si vedono più e di loro abbiamo rare immagini, sia perché sono più piccoli, sia perché per morire vanno a nascondersi.
In Italia??
La Figc con il suo Presidente Giancarlo Abete, interpellata nel merito, dà il contributo che segue: un manifesto-locandina con lo slogan dice “Scendiamo in campo per la tutela dei diritti degli animali”.
Vista l’esiguità della risposta, gli animalisti rappresentati da Walter Caporale, Presidente dell’’Associazione Animalisti Italiani Onlus, hanno chiesto di osservare un minuto di silenzio per rispetto agli animali uccisi atrocemente e di scendere in campo con una fascia nera sul braccio in segno di lutto.
Restano ormai poche partite ed occasioni per manifestare il dissenso e dunque vedremo se l’Italia sarà in grado di mostrare al mondo uno spessore morale, vedremo………
Andrea desidera lasciarci con pensieri e notizie positive per il futuro:
* la clinica veterinaria di Kiev inizia a collaborare con i volontari, si è attivato un canale d’adozioni e uno degli obiettivi che si perseguirà è l’apertura di un canile adeguato nella stessa Kiev.
Ecco perché ogni donazione per il cibo, medicinali, per la costruzione di questa struttura e ogni adozione sarà preziosa.
In proposito, potete collegarvi al sito dell’OIPA: http://www.oipa.org/italia/
Inoltre, in merito ai randagi è possibile scrivere direttamente all’UE:
https://www.secure.europarl.europa.eu/aboutparliament/it/petition.html
Vi saluto con la storia di Ciliegia, una lupacchiotta disabile che nelle scorse settimane è arrivata in volo a Milano Malpensa, per poi raggiungere la famigli adottiva a Bologna. Una storia che potrete approfondire sul sito dell’Oipa.
Mentre stava allattando i suoi 6 cuccioli in una strada periferica di Kiev, Ciliegia è stata colpita da proiettili che hanno ucciso tutti i piccoli e lasciato lei paralizzata agli arti posteriori. Sopravvissuta, a seguito di una lunga riabilitazione con il supporto dell’Oipa e di un complicato iter burocratico, è finalmente sbarcata verso la sua nuova vita.
Come lei, Andrea c’informa che altri cani malati saranno portati via e affidati a chi potrà amarli.
AZERBAIJAN: RANDAGI
PON 2012 UROVION 2012
Amici che leggete, scusatemi per la durezza di quest’articolo; adesso comprendete che non poteva essere diverso ed ognuno di voi farà le proprie riflessioni, assalito dalle parole che avevo promesso di scrivere, perché questa storia non si può raccontare garbatamente sorseggiando un thè.
Questa è la morte signori, la strage d’esseri senzienti, gentili, innocenti, sulla cui vita accendendo il televisore per guardare le partite europee e rilassarci un poco, costruiamo il nostro svago.
Le persone devono sapere, poter valutare, denunciare e prendere iniziative in merito a quanto è accaduto e continuerà, anche quando i riflettori si saranno spenti su Uefa 2012, perché i dog hunter navigano su Internet ed hanno scritto che continueranno l’epurazione degli esseri inutili, dei “parassiti”: cani e gatti, I RANDAGI.
Non è questa l’unica circostanza che voglio testimoniare: altrettanta crudeltà si è verificata in Azerbaijan, in preparazione del festival musicale Eurovision 2012.
Ricordiamo anche questo, fermiamoci e soprattutto fermiamo questa giostra di vite, fermiamola!
Lobelia