Manifestazione per la chiusura immediata di Green Hill e contro la vivisezione

L’8 maggio 2012 è stata una giornata di protesta mondiale.
Protesta popolare, apolitica, istintiva, dei cittadini che cominciano a sapere, a capire cosa sia la vivisezione, perché la si pratica, a cosa non serve e cosa comporta per gli animali, vittime negli tabulari di torture inaudite ed ignobili.

Ingiustificabili, inaccettabili da chi sia minimamente consapevole del significato del termine –umano- e di come dovrebbe onorarlo.
Il 9 maggio, infatti, avrebbero dovuto essere presentati in Senato, presso la XIV Commissione, gli emendamenti al testo dell’art. 14 per il recepimento della Direttiva Europea sulla sperimentazione animale.
L’86% degli italiani è fortemente contrario alla vivisezione e luoghi come Green Hill trovano oramai posto negli incubi delle persone che hanno visto le immagini dei piccoli beagle sollevati oltre il filo spinato di quel girone infernale, salvati da una lunga agonia e morte,  attraverso inenarrabili sofferenze.
Ogni anno nel mondo sono vivisezionati circa 300 milioni di animali, di cui solo in Italia circa 1 milione (si riporta come fonte la Gazzetta Ufficiale), ma sappiamo che il numero effettivo potrebbe essere superiore, poiché quello reale non è sempre dichiarato

Non solo in Italia, ma anche nelle principali città estere gli attivisti hanno manifestato in prossimità di ambasciate e consolati italiani, per dare un chiaro sostegno alla causa ed evitare la morte di milioni di animali.
Il termine ultimo per la consegna degli emendamenti al Senato della Repubblica è spostato il 16 maggio.

Di nuovo, manifestazioni e sit-in pacifici ed informativi saranno nelle piazze e continueremo in questo modo ad oltranza, fino a che – chi decide – non recepirà che la barbarie va fermata, che non vogliamo più un mondo violento, per nessuno!

Andiamo avanti, tutti insieme, per i nostri Amici, fino a poter dire: obiettivo raggiunto!

Lobelia

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