Sembrava che le gocce d’acqua rimaste a brillare sugli aghi di pino mormorassero fra loro una qualche melodia, cullando gli abitanti del bosco immersi in un torpore irreale.
E veramente, il loro sonno si prolungava ancora e ancora, oasi perfetta tra due risvegli.
Intanto, qualcosa vibrava.
Una specie di grande, morbido respiro abbracciava ogni creatura insieme alle altre, così delicatamente da avvolgerle tutte come in una nebbia luminosa, dolcissima.
Manto leggero che protegge, piccole mani che accolgono sogni fantastici…
Dove corressero le anime dei piccoli amici pareva non volesse dirlo nessuno, per uno scambievole patto.
Restavano le calde pellicce nelle tane protette e si perdevano in luoghi brillanti le loro parti più pure.
Fra le ombre si restava a sognare e poi, sospinti dal vento, ci si inseguiva giocando.
Due mondi intrecciati fra loro anima e corpo; ancora una volta uniti, l’uno si nutriva dell’altro…