“NATALE SENZA”, i racconti… poco natalizi… dei detenuti e dei loro familiari
–> QUI si può scaricare la versione in pdf pubblicata da “Il Garantista”.
Natale è una festa da passare CON, con i figli, con i genitori, con fratelli e sorelle.
Per le persone detenute invece è un Natale SENZA, senza i figli, senza i genitori, senza fratelli e sorelle.
E quei figli, quei genitori, quei fratelli e sorelle hanno sempre un posto vuoto a tavola.
I testi che seguono sono pezzi di vita poco natalizi, storie di Natale tristi: noi li dedichiamo prima di tutto a chi potrebbe fare qualcosa per cambiare le condizioni di vita delle persone detenute, e soprattutto i loro rapporti con la famiglia.
Li dedichiamo al nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, perché nel suo discorso di fine anno si ricordi delle famiglie più maltrattate, quelle delle persone detenute.
Li dedichiamo al ministro della Giustizia, Andrea Orlando.
Li dedichiamo al nuovo Capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, dottor Santi Consolo.
Li dedichiamo a tutti i parlamentari: a quelli che ci hanno promesso di fare una nuova legge per liberalizzare le telefonate e permettere colloqui riservati senza controllo visivo per le persone detenute e le loro famiglie, ma anche a quelli che non si sono interessati di questo problema, ma possono farlo, e siamo sicuri che lo faranno perché le famiglie delle persone detenute sono INNOCENTI, e meritano un altro trattamento.
E per finire, li dedichiamo a Papa Francesco, perché siamo sicuri che, se ha avuto il coraggio di dire che l’ergastolo è “una pena di morte nascosta”, avrà senz’altro anche il coraggio di difendere le famiglie delle persone detenute, e in particolare le famiglie degli ergastolani.